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nuoto, nel fondale d'un mare:
in verità, mi lascio trascinare
dalle correnti.
per qualche istante provo a dare
un colpo di pinna,
per imporre direzione al mio vagare,
per dimostrare
che vivo.
da tanti anni mi guida
solo una flebile luce lunare.
miei compagni sono
molecole d'acqua e ioni di sali:
sembrano infiniti, invece
sono sempre quelli, sempre uguali.
con loro provo a parlare.
li conosco bene, ormai,
uno ad uno.
tanti imbarazzanti silenzi accatastati
han costruito una consuetudine.
faccio loro tante domande,
prendo nota delle loro necessità:
qualche volta le soddisfo.
se il sale inizia a bruciare,
parto per acque più dolci,
anzi, faccio solo le valigie,
poi decido di restare.
attribuisco
grande importanza ai miei compagni.
sempre con timore reverenziale,
mi muovo piano,
cerco di non disturbare.
questa notte ho sognato
di fermarmi ad ascoltare
il silenzio di questo fondale.
un urlo lontano
sembrava un insulto.
nell'agitazione del sogno
ho sperimentato
il non capire, l'irrazionale.
ho trovato due legni incrociati:
spesso li guardo.
senza capire inizio a sperare,
torna forte
il desiderio di aspettare,
di vedere acqua nuova
sgorgare.
un giorno
ne ho assaggiato una goccia,
e ho imparato
la pazienza.
tra poco
smetterò di lacrimare,
inizierà un nuovo giorno,
un giorno per cercare.
troverò un altro pesce
nella solitudine del mio mare?
in verità, mi lascio trascinare
dalle correnti.
per qualche istante provo a dare
un colpo di pinna,
per imporre direzione al mio vagare,
per dimostrare
che vivo.
da tanti anni mi guida
solo una flebile luce lunare.
miei compagni sono
molecole d'acqua e ioni di sali:
sembrano infiniti, invece
sono sempre quelli, sempre uguali.
con loro provo a parlare.
li conosco bene, ormai,
uno ad uno.
tanti imbarazzanti silenzi accatastati
han costruito una consuetudine.
faccio loro tante domande,
prendo nota delle loro necessità:
qualche volta le soddisfo.
se il sale inizia a bruciare,
parto per acque più dolci,
anzi, faccio solo le valigie,
poi decido di restare.
attribuisco
grande importanza ai miei compagni.
sempre con timore reverenziale,
mi muovo piano,
cerco di non disturbare.
questa notte ho sognato
di fermarmi ad ascoltare
il silenzio di questo fondale.
un urlo lontano
sembrava un insulto.
nell'agitazione del sogno
ho sperimentato
il non capire, l'irrazionale.
ho trovato due legni incrociati:
spesso li guardo.
senza capire inizio a sperare,
torna forte
il desiderio di aspettare,
di vedere acqua nuova
sgorgare.
un giorno
ne ho assaggiato una goccia,
e ho imparato
la pazienza.
tra poco
smetterò di lacrimare,
inizierà un nuovo giorno,
un giorno per cercare.
troverò un altro pesce
nella solitudine del mio mare?
8 Comments:
At 28 marzo, 2007 19:52, Valeh said…
...in fondo al mar...
in fondo al mar!! tutto è bagnato è molto meglio credi a me!!!
:o)
At 29 marzo, 2007 00:48, Zio Pasa said…
...scommetto che
là sulla terra
le figlie non le sgridano mai...
At 29 marzo, 2007 12:53, nocciolina said…
ciao paolillo!!!!è tornata la tua esterina????
;o)))))
At 29 marzo, 2007 14:59, Valeh said…
prrrr! :oP
At 29 marzo, 2007 16:01, Zio Pasa said…
ciao!
sì esterix è tornata, bella come il sole, e con tanti bei regalini...
At 31 marzo, 2007 13:57, gigilentini said…
lellina, quando vai anche tu a praga? Magari torni anche tu bella come il sole e con tanti regalini?? ;o))))))
At 03 aprile, 2007 13:55, Valeh said…
toc toc!
c'è nessuuuuuuuuuuno?!
dai...
qui c'è voglia di nuovi post... nuove mirabolanti storie da leggere su personaggi fantastici e non!!
eddddddai!!!
:o)
At 03 aprile, 2007 23:54, gigilentini said…
ho riletto solo ora questa bellissima poesia...ma chi l'ha scritta?
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