notturni & concerti
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la vita offre parecchi momenti di solitudine (che non vuol dire eremitaggio o essere fisicamente lontano dagli altri, ma solitudine esistenziale), e questo lo so da quando ero ragazzino.
spesso poi, durante una giornata di routine, ci sono dei momenti di solitudine anche fisica, ad esempio gli interminabili viaggi in macchina casa-lavoro e lavoro-casa.
ora, la solitudine esistenziale è tipica dell'essere umano, che con i suoi doni e difetti sempre differenti e particolari difficilmente riesce a trovare qualcuno che lo comprenda fino in fondo, e probabilmente assolve all'arduo compito di spingere l'uomo ad accostarsi al Dio vero, che, in quanto creatore, è l'unico in grado di comprendere davvero la sua natura.
la solitudine fisica, invece, offre diversi palliativi per alleviarne il peso: uno di questi è senza dubbio la musica classica.
strumento perfetto per sentire viva la compagnia di se stessi, essa è in grado di spingere il corpo ad assumere una dimensione pienamente umana, in cui le emozioni, i pensieri, la rilassatezza o tensione dei muscoli si allineano al discorso musicale e sono in qualche modo "vincolati" al sentiero tracciato dal compositore. l'ascoltatore non può che rimanere passivo davanti a questa guida, e, lasciandosi vivere, diventa spettatore di se stesso, e dunque fisicamente in compagnia.
c'è poi un aspetto spirituale che non si può trascurare: la musica classica è in grado di ispirare allo spirito meditazioni che si svincolano dagli aspetti corporei e sentimentali, che portano a Dio e all'aldilà, che superano la natura fisica e scientifica.
la musica classica è un grande dono, e non mi vergogno nel dire che, in tante mattine grigie e solitarie, in tanti interminabili e trafficatissimi spostamenti cittadini, grazie ai notturni di chopin o ai concerti per piano mozartiani, la mia vita acquista un significato e una piacevolezza che altrimenti stenterebbe a conoscere.
la vita offre parecchi momenti di solitudine (che non vuol dire eremitaggio o essere fisicamente lontano dagli altri, ma solitudine esistenziale), e questo lo so da quando ero ragazzino.
spesso poi, durante una giornata di routine, ci sono dei momenti di solitudine anche fisica, ad esempio gli interminabili viaggi in macchina casa-lavoro e lavoro-casa.
ora, la solitudine esistenziale è tipica dell'essere umano, che con i suoi doni e difetti sempre differenti e particolari difficilmente riesce a trovare qualcuno che lo comprenda fino in fondo, e probabilmente assolve all'arduo compito di spingere l'uomo ad accostarsi al Dio vero, che, in quanto creatore, è l'unico in grado di comprendere davvero la sua natura.
la solitudine fisica, invece, offre diversi palliativi per alleviarne il peso: uno di questi è senza dubbio la musica classica.
strumento perfetto per sentire viva la compagnia di se stessi, essa è in grado di spingere il corpo ad assumere una dimensione pienamente umana, in cui le emozioni, i pensieri, la rilassatezza o tensione dei muscoli si allineano al discorso musicale e sono in qualche modo "vincolati" al sentiero tracciato dal compositore. l'ascoltatore non può che rimanere passivo davanti a questa guida, e, lasciandosi vivere, diventa spettatore di se stesso, e dunque fisicamente in compagnia.
c'è poi un aspetto spirituale che non si può trascurare: la musica classica è in grado di ispirare allo spirito meditazioni che si svincolano dagli aspetti corporei e sentimentali, che portano a Dio e all'aldilà, che superano la natura fisica e scientifica.
la musica classica è un grande dono, e non mi vergogno nel dire che, in tante mattine grigie e solitarie, in tanti interminabili e trafficatissimi spostamenti cittadini, grazie ai notturni di chopin o ai concerti per piano mozartiani, la mia vita acquista un significato e una piacevolezza che altrimenti stenterebbe a conoscere.
2 Comments:
At 07 luglio, 2008 09:51,
marculin said…
è musica che non conosco e mai ho sentito. recentemente comprando l'ultimo di Allevi ho notato che anche i brani strettamente "classici" (non trovo un altro termine sicuramente più adatto..) mi coinvolgono o mi permettono di pensare con scioltezza magari tornando per un istante alla musica per quel giro di chiavi che ti dà i brividi..
ora il tempo pre-syd stringe. ti chiedo però consigli per un orecchio ignorante quale il mio per il ritorno o perchè no per il brevissimo viaggio roma-syd (nulla in confronto a casa-lavoro lavoro-casa, lo so..). naturalmente dico questo nel caso tu intenda già munirti di tale passatempo senza obbligarti in caso contrario a caricare il lettore mp3 all'orlo per me...
a presto!
At 10 luglio, 2008 10:26,
Zio Pasa said…
io un lettore mp3 non l'ho, però forse esterix lo porta: le chiederò se mi riserva della memoria libera (anche a me farebbe piacere rilassarmi con della buona musica, nei lunghi viaggi che ci aspettano...)
ancora complimenti doc, a presto.
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