esame mattutino con il bianconiglio
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oggi sono andato dal bianco barbuto, il marito della maddalena, il canuto prof maddaleno; "non c'è più posto lunedì mattina mi spiace per lei" aveva detto ma poi anche "c'è un buco lunedì mattina alle 9 chi vuol venire?" io, ovviamente. salvo poi sms ed e-mail "venga nel mio ufficio alle 9 meno un quarto scusi il disagio" il disagio non è tanto un quarto d'ora prima, ma svegliarsi alle 7 dopo qualche minuto di sonno perchè il mio loculo scende sotto la temperatura corporea di un cavallo solo dopo le 5 del mattino e solo a quell'ora ha la meglio prepotentemente la mia voglia di dormire.
alle 8:35 sono lì, dall'ufficio logicamente non risponde nessuno così vago per il bell'edificio fino alle 8:47. "risponde la segreteria telefonica ecc". vattelapesca. altro giro altra corsa, alle 8:55 pensavo di buscarmi un bel "è in ritardo" e invece "entri pure".
prof: "salve" e mette su un bellissimo piano concerto (forse beethoven). che bello il primo esame con la musica. "mi dica il suo nome e il suo cognome"
pasa: "zio pasa"
prof: "numero di matricola"
pasa: "133568"
prof: "mi faccia vedere un documento"
pasa: "ecco libretto"
prof: "... si ... uhm ... ci somiglia abbastanza ... si ... facciamo che è proprio lei" (e chi cacchio dovevo mandare?) "si cerchi il suo statino"
pasa: "eccolo"
prof: "perfetto trenta e lode"
pasa: "grazie allora vado a casa"
prof: "no scherzavo, la interrogo"
bla bla bla bla bla bla
prof: "senta, mi dica un po' l'illustre regola un terzo-un terzo-un terzo"
pasa: "non mi sembra di conoscerla, e del resto mi pare non si parli dell'illustre teorema un terzo-un terzo-un terzo in nessun libro di elettronica di potenza; forse è uno di quei giochini letterari che fa lei a lezione, ma io non sono riuscito a venire sempre, sa 31 ore alla settimana sono tante"
prof: "già...vuole un voto pari o uno dispari?"
pasa: "dispari"
prof: "allora è 29; se era pari le davo 28"
pasa: "l'avevo capito"
prof: "c'è qualche buchino qua e là, ma se tutti sapessero l'elettronica di potenza come lei sarei contento"
pasa: "e io un futuro disoccupato" ma questo l'ho solo pensato
ora sono tornato da un paio d'ore; ma tra un'ora inizia un'altra fatidica impresa, ovviamente non ho mai aperto libro, e come potevo se il bianconiglio mi aspettava con il suo piano concerto...
forse mi ritiro dopo 10 minuti, forse appare la madonna di fatima e mi detta le risposte, forse riesco a sedermi vicino a qualche amico volenteroso che mi faccia il compito, forse mi ritiro dopo 15 minuti
non poniamo limiti alla provvidenza, perchè come ha detto il picci "la provvidenza è insondabile"
grande, il picci
oggi sono andato dal bianco barbuto, il marito della maddalena, il canuto prof maddaleno; "non c'è più posto lunedì mattina mi spiace per lei" aveva detto ma poi anche "c'è un buco lunedì mattina alle 9 chi vuol venire?" io, ovviamente. salvo poi sms ed e-mail "venga nel mio ufficio alle 9 meno un quarto scusi il disagio" il disagio non è tanto un quarto d'ora prima, ma svegliarsi alle 7 dopo qualche minuto di sonno perchè il mio loculo scende sotto la temperatura corporea di un cavallo solo dopo le 5 del mattino e solo a quell'ora ha la meglio prepotentemente la mia voglia di dormire.
alle 8:35 sono lì, dall'ufficio logicamente non risponde nessuno così vago per il bell'edificio fino alle 8:47. "risponde la segreteria telefonica ecc". vattelapesca. altro giro altra corsa, alle 8:55 pensavo di buscarmi un bel "è in ritardo" e invece "entri pure".
prof: "salve" e mette su un bellissimo piano concerto (forse beethoven). che bello il primo esame con la musica. "mi dica il suo nome e il suo cognome"
pasa: "zio pasa"
prof: "numero di matricola"
pasa: "133568"
prof: "mi faccia vedere un documento"
pasa: "ecco libretto"
prof: "... si ... uhm ... ci somiglia abbastanza ... si ... facciamo che è proprio lei" (e chi cacchio dovevo mandare?) "si cerchi il suo statino"
pasa: "eccolo"
prof: "perfetto trenta e lode"
pasa: "grazie allora vado a casa"
prof: "no scherzavo, la interrogo"
bla bla bla bla bla bla
prof: "senta, mi dica un po' l'illustre regola un terzo-un terzo-un terzo"
pasa: "non mi sembra di conoscerla, e del resto mi pare non si parli dell'illustre teorema un terzo-un terzo-un terzo in nessun libro di elettronica di potenza; forse è uno di quei giochini letterari che fa lei a lezione, ma io non sono riuscito a venire sempre, sa 31 ore alla settimana sono tante"
prof: "già...vuole un voto pari o uno dispari?"
pasa: "dispari"
prof: "allora è 29; se era pari le davo 28"
pasa: "l'avevo capito"
prof: "c'è qualche buchino qua e là, ma se tutti sapessero l'elettronica di potenza come lei sarei contento"
pasa: "e io un futuro disoccupato" ma questo l'ho solo pensato
ora sono tornato da un paio d'ore; ma tra un'ora inizia un'altra fatidica impresa, ovviamente non ho mai aperto libro, e come potevo se il bianconiglio mi aspettava con il suo piano concerto...
forse mi ritiro dopo 10 minuti, forse appare la madonna di fatima e mi detta le risposte, forse riesco a sedermi vicino a qualche amico volenteroso che mi faccia il compito, forse mi ritiro dopo 15 minuti
non poniamo limiti alla provvidenza, perchè come ha detto il picci "la provvidenza è insondabile"
grande, il picci
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